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La mediazione culturale per una società giusta, multietnica ed interculturale

L’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e il contrasto delle malattie della Povertà-INMP, in occasione del Sanit 2010 – VII Forum Internazionale della Salute, svolto a Roma presso il Palazzo dei Congressi in Piazza John Kennedy, dal 22 al 25 Giugno, ha organizzato venerdì 25 giugno il convegno “La mediazione culturale e la tutela della salute per tutti”. Temi del convegno sono stati: il progetto dell’associazione dei mediatori linguistico-culturali, il ruolo di Pass, povertà e salute. Si sono avute due tavole rotonde: una riguardante il rapporto tra la mediazione e il territorio, mentre l’altra ha trattato il tema “Povertà, impoverimento e salute”.

Nella presentazione del Sanit 2010 si legge “Il diritto alla Salute è uno dei diritti umani universali. La condivisione del progresso scientifico e tecnologico, la mostra delle buone pratiche, delle più innovative tecniche di prevenzione, l’aggiornamento e la formazione nel campo sanitario, sono presupposti essenziali per difendere e migliorare la qualità della vita. Promuovendo e rendendo accessibili i risultati dell’impegno prestato dall’amministrazione sanitaria locale e nazionale, dal mondo accademico e dalla ricerca multidisciplinare, si ottiene il fondamentale obiettivo di diffondere le pratiche per una buona salute presso la società civile, grazie alla conoscenza delle maggiori innovazioni medico-scientifiche, dei corretti stili di vita, delle migliori tecniche di check-up e controllo e in generale delle prassi che ogni individuo può e deve adottare per un più sano modo di vivere. La finalità principale del Sanit sarà quest’anno di tipo informativo-divulgativa e ha lo scopo di innalzare il livello di informazione, consapevolezza, ottimizzazione delle risorse e qualità del nostro Sistema Sanitario”.

Klodiana Cuka, presidente Integra onlus ed esperta nella mediazione multiculturale e in politiche migratorie, è stata invitata a partecipare.

“Nel corso della giornata – spiega la dott.ssa Cuka – particolare attenzione è stata dedicata alla costituente associazione dei Mediatori Transculturali cui è stata dedicata la tavola rotonda.

In un contesto storico come quello in cui viviamo, dove l’esigenza di disciplinare i nuovi rapporti sociali rappresenta un’esigenza imprescindibile (penso alla Legge dei mediatori), la nascita di una associazione avente l’obiettivo di unire tutti i mediatori per sensibilizzare e agire tutti insieme in vista della costruzione di una società migliore, rappresenta un traguardo importantissimo.

Vogliamo creare un “esercito di pace” fatto non di mediatori di serie A e di serie B, ma di tutti coloro i quali non soltanto hanno acquisito da tempo una complessa professionalità, ma anche di tutti quelli che si affacciano con interesse a questa professione perchè ci credono e vogliono operare in una società multietnica ed interculturale.

In occasione del convegno “La mediazione culturale e la tutela della salute per tutti” è stato presentato il quadro della Normativa sulla Mediazione. Alla Camera ci sono due proposte di legge che disciplinano la figura del mediatore e oggi ribadisco che abbiamo bisogno di un’ unica proposta! Occorre unire le proposte esistenti anche per dare un’ elevata dimostrazione di maturità politica e sociale.

Il tema dell’immigrazione non ha colori politici, ma appartiene alla società intera.

Spetta a tutti noi sollecitare il Parlamento, e tutti gli organi di governo deputati affinchè. dopo la legge sulla cittadinanza, si prenda in esame la proposta di legge dei mediatori.

L’ associazione sarà organizzata anche a livello locale e regionale e spetta a tutti i mediatori in prima linea far comprendere che oggi non sono più solo figure “ponte”, ma anche agenti propulsori per lo sviluppo di questo paese. Vogliamo impegnarci per dare segnali concreti di un cambiamento che dipende solo da noi. Oggi al nostro paese non servono politiche astratte mirate all’immigrazione, ma piuttosto politiche utili a migliorare la qualità della vita di tutti i  cittadini che risiedono in Italia.

Parto dal concetto del “mediatore-agente di sviluppo” pensando ad un’ associazione di mediatori di Teramo “Iris” che ha proposto alla ASL un percorso di formazione per gli operatori.

Come mediatrice e presidente di Integra onlus mi spendo da anni per valorizzare la figura del mediatore e per far sì che la nostra società prenda coscienza dell’ immigrato come valore aggiunto e come risorsa, affinchè anche in Italia si affermi quel processo di valorizzazione degli immigrati, che superi gli stereotipi e veda i soggetti migranti non più come vittime del lavoro nero.

Ho seguito in tutti questi anni la crescita e l’evoluzione della figura del mediatore sotto vari aspetti ed in varie vesti, anche attraverso il coordinamento del sindacato. In quell’occasione ho sentito sulle spalle le speranze di centinaia di mediatori che ci hanno contattato e hanno proiettato anche sulla mia persona grandi aspettative.

Proprio in virtù di queste esperienze, non posso non continuare quanto ho iniziato anni fa e riporre tutta la mia fiducia nel prof. Aldo Morrone e in tutti coloro che hanno voluto affidarmi la responsabilità di creare la rete nazionale dei mediatori.

Nel corso dell’esperienza come presidente di Integra, poi, ho fatto mio il concetto di integrazione a più livelli, umani e istituzionali, per arrivare al riconoscimento della figura del mediatore da inserire in tutti gli ambiti dell’impiego e in vari settori. Sì, perchè l’ inserimento e l’integrazione non si possono applicare solo in ambito sanitario, ma in tutti i servizi socio-sanitari per migliorare la qualità della vita di tutti.

E rivolgendomi a tutti i mediatori, dico “Iscrivetevi alla nostra associazione per dare corpo ad un unica realtà nazionale, uniti nella diversità per affrontare la battaglia del riconoscimento professionale in una società multietnica ed interculturale, in Italia e in Europa!”

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